Nel mondo del metal detecting, gli appassionati cercano continuamente nuove tecnologie che possano aiutarli a migliorare le prestazioni sul campo. Tra i dispositivi di recente interesse, i modelli Quest V80 e Quest V60, hanno generato non poche discussioni tra i praticanti di questo hobby. Sebbene inizialmente accolti con grande entusiasmo grazie alle loro specifiche tecniche promettenti, la risposta degli hobbisti ai due modelli è stata inaspettata, con recensioni miste e alcune critiche da parte degli utenti.

In questo articolo, esploreremo le caratteristiche principali di entrambi i modelli e analizzeremo le differenze che li distinguono, cercando di capire se queste macchine soddisfano le aspettative degli appassionati.

Le tecnologie alla base: HYPERQ™ e frequenze operative

hyperq tecnologia

Entrambi i modelli Quest sono equipaggiati con la tecnologia HYPERQ™, che permette la trasmissione simultanea di frequenze multiple per migliorare la precisione nella rilevazione di target più profondi e difficili da individuare. La differenza fondamentale tra i due dispositivi è nelle frequenze selezionabili: il V80 offre una gamma di frequenze che vanno da 5 kHz a 60 kHz, mentre il V60 si limita a un massimo di 40 kHz. Questa differenza rende il V80 più versatile per individuare target più piccoli o per situazioni di ricerca più complesse.

Una particolarità interessante della tecnologia HYPERQ™ è la sua presunta capacità di raggiungere frequenze fino a 80 kHz, sebbene non sia implementata nei due modelli. Ciò porta a pensare che si tratti di una possibilità teorica piuttosto che di una funzione effettivamente utilizzabile.

Le differenze chiave tra Quest V80 e V60

La principale differenza tra i due modelli risiede nelle funzionalità extra offerte dal V80, che giustificano il leggero incremento di prezzo rispetto al V60. Tra le caratteristiche distintive del V80 troviamo:

  1. Frequenze più elevate: Il V80 può operare fino a 60 kHz, mentre il V60 si ferma a 40 kHz.
  2. Cache Mode: Una modalità esclusiva del V80 che consente una profondità di rilevamento maggiore, ideale per la ricerca di target sepolti a grandi profondità.
  3. Impostazioni Tono: Il V80 offre una maggiore flessibilità nelle opzioni di tono, con la possibilità di scegliere tra 2, 3, 5 o 99 toni, mentre il V60 si limita a 2, 3 e 5 toni.
  4. Asta in fibra di carbonio: Il V80 è dotato di un’asta in fibra di carbonio, che lo rende più leggero rispetto all’asta in alluminio del V60, un aspetto importante per sessioni di rilevamento prolungate.
  5. Gyro: Il V80 dispone di un giroscopio avanzato, che supporta funzioni come la stabilizzazione della lettura del VDI e la “Pump to Ground Balance”, non presenti nel V60.

Prestazioni e funzionalità dei due modelli

In termini di performance, i due modelli si somigliano molto, anche se il V80 offre alcune funzionalità aggiuntive che ne migliorano le capacità di rilevamento. Entrambi presentano un display ampio e di facile lettura anche alla luce del sole, con un layout ad alto contrasto che facilita la visibilità. Tuttavia, alcuni utenti hanno segnalato che i caratteri nei menu potrebbero risultare piccoli, rendendo difficile la lettura per chi ha problemi di vista.

Una caratteristica interessante del V80 è la presenza di un Ground Effect Ball, un indicatore visivo che mostra i livelli di salinità e mineralizzazione del terreno, insieme al grado di correzione applicato dalla macchina per compensare tali effetti. Anche se è una funzione visivamente accattivante, l’efficacia pratica di questo strumento è ancora dibattuta.

Il Dynamic Signal Strength Meter è un’altra innovazione che fornisce un’indicazione non solo della profondità del target, ma anche della consistenza del segnale nel tempo, offrendo una guida più precisa sul tipo di oggetto rilevato. Questa funzionalità è utile per differenziare tra segnali stabili, associati a target buoni, e segnali irregolari, che potrebbero indicare target meno desiderati.

Entrambi i modelli presentano anche una funzione di cancellazione del rumore per ridurre le interferenze elettromagnetiche (EMI). Sebbene la cancellazione del rumore non si attivi automaticamente, il processo manuale è semplice e rapido.

Cancellazione del rumore

Quest v80 e v60 cancellazione del rumore

La funzione di cancellazione del rumore è semplice da utilizzare, ma, come già specificato, non si attiva automaticamente all’accensione del dispositivo. Per avviarla, è necessario sollevare la bobina dal suolo e tenere premuto il pulsante nero posizionato in basso a destra. Una volta attivata, la macchina analizzerà l’ambiente circostante per rilevare interferenze elettromagnetiche (EMI) e selezionerà automaticamente il canale più idoneo per garantire un funzionamento senza disturbi. Questo sistema è abbastanza efficace e permetterà al pin pointer di operare senza rumori indesiderati.

Toni

Quest V80 V6 Tone Space Adjustment

Il numero di toni può essere regolato in base alle proprie preferenze. Il modello V60 offre la scelta tra 2, 3 e 5 toni, mentre il V80 consente di selezionare tra 2, 3, 5 e 99 toni. Entrambi i dispositivi permettono di regolare lo spazio tonale, l’altezza e il volume del tono per una personalizzazione ottimale.

Discriminazione

Ogni modalità operativa prevede una discriminazione preimpostata, con la possibilità di escludere o modificare fino a 99 punti. Queste impostazioni possono essere regolate tramite il menu, un processo rapido e semplice. La possibilità di lavorare su punti singoli anziché su blocchi interi rende questa funzione molto utile.

Ground Effect Ball

Quest V80 V60

Alcuni metal detector includono indicatori di mineralizzazione del terreno, ma poche macchine offrono un livello di dettaglio visivo paragonabile alla “Ground Effect Ball. Questo misuratore circolare è suddiviso in tre sezioni: i livelli di sale a sinistra, la mineralizzazione a destra e un indicatore esterno che mostra la quantità di correzione applicata dalla macchina per compensare questi effetti. Sebbene visivamente interessante, l’utilità pratica di questo strumento rimane da verificare.

Misuratore di potenza del segnale dinamico

Quest V80 V6 Dynami Signal Strength Meter

Questa funzione rappresenta un’innovazione nel settore. A differenza dei classici misuratori di profondità, questo strumento monitora la coerenza del segnale nel tempo, permettendo di valutare se il segnale rimane stabile o fluttua. Un segnale costante potrebbe indicare un buon bersaglio, mentre uno variabile potrebbe segnalare difficoltà nella rilevazione. Anche se fornisce informazioni utili, è importante considerarlo solo come una guida.

Scala Fe

Quest V80 V60 FeScale Meter

Sotto il display numerico si trova la Scala Fe, che mostra il rapporto tra obiettivi ferrosi e non ferrosi. Sebbene sistemi simili su altre macchine non si siano dimostrati particolarmente affidabili, la scala Fe del Quest V60 e V80 sembra essere abbastanza precisa. Tuttavia, non è infallibile, e si consiglia di non basarsi esclusivamente su di essa, poiché potrebbe non rilevare obiettivi piccoli o mescolati con altri materiali.

Modalità Pinpoint

Quest V80 V60 Pinpoint Mode

La funzione pinpoint è intuitiva e molto precisa. Basta premere una volta il pulsante per attivarla e nuovamente per disattivarla. Durante l’attivazione, sullo schermo compare un grande mirino e i numeri aumentano man mano che ci si avvicina al target. Il tono prodotto è moderato, evitando i fastidiosi rumori assordanti che caratterizzano alcune altre macchine.

Prestazioni su campo: spiaggia e terreno

Le prestazioni reali di questi modelli sono state testate sia in ambienti marini che su terreni. Durante i test sulla spiaggia, entrambi i modelli si sono comportati molto bene, soprattutto utilizzando la modalità HYPERQ™. Anche su sabbia bagnata, spesso problematica per molti dispositivi, il V60 e il V80 hanno dimostrato una buona stabilità, con pochi disturbi e rumori indesiderati.

Sul terreno interno, il Cache Mode del V80 ha dimostrato di essere particolarmente efficace, con la capacità di rilevare oggetti fino a circa 40 centimetri di profondità. Il V60, pur non avendo questa modalità, ha comunque offerto buone prestazioni con profondità di rilevamento rispettabili, soprattutto in modalità Field.

Costruzione e qualità

Dal punto di vista della qualità costruttiva, sia il V60 che il V80 sono ben progettati. Tuttavia, alcuni utenti hanno lamentato la scelta dell’asta in alluminio per il V60, preferendo la fibra di carbonio che rende il V80 più leggero e maneggevole. Entrambi i modelli sono completamente impermeabili e predisposti per immersioni fino a 5 metri, rendendoli più adatti per rilevazioni lungo le rive o in acque poco profonde.

Cuffie e connessione audio

Entrambi i modelli includono cuffie Bluetooth a bassa latenza, con il V80 che viene fornito con la versione premium PRO HE, mentre il V60 include le cuffie Wirefree Vibe. La configurazione delle cuffie è semplice e l’esperienza audio è stata giudicata ottima da molti utenti, con una connessione stabile e tempi di latenza molto ridotti.

Prezzi e considerazioni finali

Il Quest V60 è disponibile al prezzo di € 679,00, mentre il V80 costa € 699,00 con una versione bundle disponibile a € 799,00. La differenza di prezzo tra i due modelli è minima, ma le funzionalità extra del V80 lo rendono una scelta più appetibile per chi desidera ottenere il massimo dal proprio metal detector. È possibile acquistare il Quest V80 con questo bundle:

In conclusione, sebbene entrambi i dispositivi offrano ottime prestazioni e un buon rapporto qualità-prezzo, il V80 si distingue come la scelta migliore grazie alle sue funzionalità avanzate e alla versatilità superiore. Tuttavia, gli appassionati dovrebbero considerare anche l’annuncio di Quest di una nuova serie di dispositivi multi-frequenza, che potrebbe portare presto a una sostituzione della serie V.

Per ora, il Quest V80 resta un’opzione solida per chi cerca un metal detector potente e versatile, con prestazioni notevoli sia su spiaggia che su terra. Ma anche il V60 è da considerare per chi ritiene fondamentali le funzioni in più di cui dispone il suo fratello maggiore.