Il fascino di scoprire il passato, di estrarre dal sottosuolo testimonianze di epoche lontane, è un sentimento che accomuna molti appassionati di metal detecting. Tuttavia, come riportato da alcune testate giornalistiche, il fenomeno delle ricerche amatoriali di monete antiche sta crescendo in tutta Italia, e con esso anche i rischi legali legati a questa attività.
Sebbene l’uso del metal detector per scopi ludici o amatoriali possa sembrare innocuo, quando si toccano territori che appartengono alla storia e al patrimonio culturale, le regole cambiano. In Italia, infatti, la legge vieta l’utilizzo di metal detector nelle aree archeologiche e nelle vicinanze di terreni dove potrebbero trovarsi beni storici, considerando questi ultimi come proprietà dello Stato. L’errore di chi, pur in buona fede, si imbatte in un qualcosa di nascosto, può risultare in sanzioni pesanti, fino a sei anni di reclusione.
Ultimo caso in Piemonte, dove la crescente attività di ricerca di monete antiche con metal detector ha destato preoccupazione tra le forze dell’ordine. In zone come i boschi intorno al Forte di Fenestrelle, vicino alla Francia, molti si avventurano alla ricerca di monete di epoca sabauda, medievale o romana, probabilmente ignari dei rischi legati a questa “passione” per la storia. Eppure, come sottolineato da Ferdinando Angeletti, comandante del nucleo Tutela patrimonio culturale dei Carabinieri di Torino, l’attività di scavo senza una specifica autorizzazione è fuori legge, e il possesso di un metal detector in zone protette può comportare gravi conseguenze.
Mentre in alcuni paesi, come la Gran Bretagna, la pratica del metal detecting è regolamentata ma non illegale, in Italia il patrimonio storico e culturale, anche quello sotterraneo, è considerato un bene pubblico. Le leggi italiane, infatti, sono severe, e chi tenta di appropriarsi di questi tesori rischia pesanti sanzioni. I Carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale, che hanno sequestrato monete antiche a vari individui, sono testimoni di come, seppur con le migliori intenzioni, la ricerca di oggetti storici possa facilmente trasformarsi in un crimine.
La dicotomia tra passione e legge: alcune riflessioni
Come in molti altri hobby, l’equilibrio tra passione e rispetto delle normative è fondamentale. Il metal detecting può rivelarsi un’attività affascinante, che permette di entrare in contatto con la storia in un modo unico, ma è anche importante comprenderne le implicazioni legali. Gli appassionati dovrebbero essere consapevoli che, anche se il desiderio di scoprire monete o altri reperti è naturale, il loro valore storico e culturale non dipende solo dalla bellezza degli oggetti, ma dal loro contesto storico, che può essere danneggiato da una ricerca indiscriminata.
In Italia, il rispetto per la legge è imprescindibile. L’attività di scavo senza autorizzazione non solo danneggia il patrimonio, ma rende anche difficile la documentazione scientifica e storica dei reperti, che potrebbero contribuire in modo significativo alla nostra comprensione del passato. È fondamentale che chi pratica il metal detecting comprenda il confine sottile tra un hobby che può arricchire e un’azione che potrebbe compromettere la conservazione della nostra storia.
L’educazione e la sensibilizzazione su queste tematiche sono essenziali per un futuro in cui la passione per la storia non venga mai in contrasto con la necessità di tutelarla. Il metal detecting, come ogni attività, può essere praticato responsabilmente, ma è necessario che gli appassionati si informino e rispettino le normative per non cadere nell’illegalità. Il patrimonio culturale italiano appartiene a tutti e, di conseguenza, va protetto e conservato per le future generazioni.
Attenzione: Si raccomanda di verificare e attenersi scrupolosamente alle leggi e normative locali relative alla protezione del patrimonio culturale e archeologico nel proprio paese.
Fonte: www.rainews.it