I primi test sul campo effettuati con il Garrett Vortex dopo l’aggiornamento software 2.05 hanno rivelato sia punti di forza che aree da migliorare. I test, condotti in un parco della contea del Colorado, noto per la sua geologia complessa con sabbia nera, argilla dura e roccia calcarea, hanno coinvolto target come un nickel americano, un penny di zinco, un dime di Roosevelt in argento e un quarto di dollaro, interrati a una profondità di 15 centimetri.
In generale, il Vortex ha dimostrato una buona capacità di identificazione dei target, con letture coerenti e precise. Tuttavia, la mineralizzazione del terreno ha influenzato la chiarezza dei segnali, con il metal detector che ha avuto difficoltà a separare i segnali di ferro da quelli non ferrosi, soprattutto nei target più profondi. Fenomeno che si è verificato anche con monete come il dime e il quarto di dollaro, che talvolta venivano identificati come ferro.
Un aspetto positivo emerso dai test è stato l’ergonomia del Vortex, con il tester che ha apprezzato la chiarezza del display e la facilità d’uso dei comandi. Tuttavia, alcune critiche sono state mosse sulla qualità costruttiva, definita “non eccezionale”. Infatti il punto di impugnatura del metal detector, ha reso difficile per il tester trovare una posizione comoda e corretta del braccio durante l’uso.
In un test successivo in un parco di Denver, il Vortex ha mostrato difficoltà a rilevare target profondi. La modalità Multi Frequenza non è riuscita a distinguere adeguatamente tra i target desiderabili e i rifiuti metallici, in particolare i nickel dalle linguette metalliche delle lattine, che emettono segnali simili, creando confusione nell’identificazione dei target.
I confronti con altri modelli, come il Minelab Manticore, hanno evidenziato che il Vortex ha difficoltà a rilevare target profondi, con una capacità di rilevamento inferiore, ad esempio, a quella del Manticore, che è riuscito a rilevare target fino 25 centimetri di profondità. Il Vortex, invece, ha faticato a rilevare un penny a 15 centimetri e un chiodo arrugginito a 20 centimetri.
In conclusione, sebbene i test sul Garrett Vortex abbiano mostrato dei miglioramenti nella precisione dell’ID target, emergono delle limitazioni in termini di profondità di rilevamento e discriminazione dei metalli in terreni complessi. Con l’implementazione di futuri aggiornamenti software, il Vortex potrebbe migliorare ulteriormente, soprattutto in ambienti urbani e nelle ricerche a profondità superiori.
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Attenzione: Si raccomanda di verificare e attenersi scrupolosamente alle leggi e normative locali relative alla protezione del patrimonio culturale e archeologico nel proprio paese.