I prezzi dell’oro sono esplosi, raggiungendo livelli record, grazie all’instabilità geopolitica alimentata dalle tensioni commerciali tra USA e Cina. Nonostante un periodo di pausa sui dazi imposta dal presidente Donald Trump, il rinnovato aumento delle tariffe su Pechino ha suscitato timori di una guerra commerciale più intensa, spingendo gli investitori a rifugiarsi nel metallo giallo.
L’oro vicino al massimo storico: i motivi dietro l’ascesa
Giovedì, il prezzo dell’oro ha registrato un incremento dell’1,6%, portandosi a 3.123,58 dollari per oncia. I contratti future di giugno sono saliti dell’1,9% a 3.137,61 dollari per oncia. Questo slancio è stato alimentato dalla preoccupazione crescente per una possibile escalation delle tensioni tra le due maggiori economie mondiali.
Le ultime mosse commerciali hanno visto l’aumento dei dazi cinesi al 125%, mentre gli Stati Uniti hanno imposto nuove tariffe, facendo salire l’instabilità sui mercati globali. In un clima di incertezza, l’oro diventa una scelta sicura per gli investitori, considerato una copertura contro l’instabilità economica e geopolitica.
L’incertezza rimane alta: cosa aspettarsi nei prossimi mesi?
Nonostante la pausa di 90 giorni sui dazi reciproci, l’incertezza permane. Gli analisti mettono in guardia sugli effetti a lungo termine delle politiche economiche aggressive, suggerendo che Pechino potrebbe rispondere con misure di stimolo economico, limitando così il calo dei metalli industriali come il rame. La reazione immediata sui mercati è stata un aumento dei prezzi dei metalli preziosi, con il platino e l’argento che hanno visto un notevole rialzo.
Un panorama incerto per i mercati
L’indice del dollaro USA è sceso dello 0,2%, rimanendo vicino ai minimi di sei mesi. Questo ha reso l’oro ancora più conveniente per gli acquirenti esteri, alimentando ulteriormente la domanda di metalli preziosi. Tuttavia, gli investitori continuano a monitorare da vicino gli sviluppi nelle trattative tra Washington e Pechino, consapevoli che le fluttuazioni geopolitiche possono avere impatti significativi sull’andamento dei mercati globali.
Gli altri metalli preziosi non sono stati da meno: i future sull’argento sono aumentati del 2,4% a 31,155 dollari per oncia, mentre i futures sul platino hanno guadagnato lo 0,6%, arrivando a 940,20 dollari per oncia.
La tensione commerciale USA-Cina continua a essere il fattore principale che guida l’incertezza economica, creando un panorama favorevole per l’oro e altri beni rifugio. Nonostante le promesse di negoziati futuri, la realtà di una guerra commerciale non è ancora lontana e potrebbe continuare a spingere gli investitori verso i metalli preziosi.