Una semplice opera di ampliamento stradale ha finito per spalancare una finestra su un mistero vecchio di millenni. Tra i campi nei dintorni di Peterborough, nel cuore del Cambridgeshire, durante i lavori sull’autostrada A47, gli operai si sono imbattuti in qualcosa di straordinario: un sarcofago romano, pesante oltre 750 chili, scolpito in un unico blocco di pietra calcarea, riempito di gesso e ancora sigillato. Accanto, una piccola necropoli e, con essa, tanti interrogativi. Chi era l’uomo custodito nel sarcofago? E chi erano la giovane donna e il bambino trovati a pochi passi?

Gli archeologi si sono messi subito al lavoro per cercare di dare un volto e una storia a quei resti. E quello che hanno ricostruito ha il sapore di un romanzo antico.

Una tomba di famiglia lungo la strada romana

Sarcofago ritrovato in inghilterra

Il piccolo cimitero, composto da 14 tombe, si affacciava direttamente su quella che un tempo era una strada romana, in un’area rurale ma non troppo lontana da insediamenti importanti come Durobrivae, Castor e il forte romano di Longthorpe. Siti cruciali, a dimostrazione che tutta la zona era, nel IV secolo, fortemente romanizzata e densamente popolata.

Al centro del sito, protetta da un fossato di delimitazione, la sepoltura principale: l’uomo del sarcofago. Un individuo probabilmente di rango elevato, forse un proprietario terriero o il fattore di una villa romana che doveva trovarsi poco distante, anche se ancora non rinvenuta. Intorno a lui, membri della sua famiglia o della sua cerchia: una giovane donna, poco più che adolescente, e un bambino con un prezioso corredo.

Tra gli elementi più particolari della scoperta, la pratica della sepoltura in gesso: una tecnica rara e ancora poco conosciuta. Sul corpo del defunto veniva versato gesso liquido, probabilmente misto a calce, all’interno del sarcofago o direttamente su una bara. Questo procedimento aveva un duplice scopo: preservare il corpo e sigillarlo in attesa di una degna sepoltura, evitando la corruzione durante i lunghi tempi di preparazione funeraria.

L’ipotesi è che l’uomo sia morto in estate, durante il soggiorno nella villa rurale, e che si sia dovuto attendere l’arrivo del sarcofago vero e proprio, magari ordinato da cave a una cinquantina di chilometri di distanza.

Ricchi corredi e indizi di alto rango

Sebbene nel sarcofago non siano stati rinvenuti oggetti di corredo, probabilmente un riflesso della crescente influenza cristiana, il ritrovamento di vasi di vetro, frammenti di cuoio e resti di pasti cerimoniali nel fossato attorno alla tomba racconta di riti antichi e solenni.

Accanto all’uomo, la sepoltura della giovane donna ha restituito una dote sorprendente: orecchini d’argento, anelli con sigillo, bracciali in bronzo. Gioielli raffinati, testimonianza di uno status sociale elevato. Anche il bambino sepolto nelle vicinanze aveva un corredo prezioso: braccialetti, pettini d’osso e piccoli monili, segno di una famiglia importante e affezionata.

Tra le tombe più enigmatiche, alcune presentavano segni di decapitazione. Gli studiosi non escludono che si tratti di individui condannati a morte ma comunque sepolti con cura, secondo riti tradizionali. Una pratica che, nel mondo romano della Britannia, non era così rara: anche i colpevoli di gravi reati potevano essere accompagnati nell’aldilà con rispetto, pur avendo subito la pena capitale.

Peterborough e il suo circondario erano tutt’altro che isolati. La vicina Durobrivae, città fiorente sulla via Ermine Street, il praetorium monumentale di Castor, e il forte militare di Longthorpe, testimoniano un’intensa presenza militare, commerciale e residenziale romana. Un fitto tessuto di ville, fattorie e centri di produzione ceramica animava questa regione dell’Impero.

Le analisi sul sarcofago, condotte da York Archaeology e dal Museum of London Archaeology, proseguono, tra delicate operazioni di laboratorio e studi osteologici. Ogni frammento di tessuto, ogni segno sulle ossa, ogni elemento del corredo potrà svelare qualcosa di più su chi erano quegli antichi abitanti delle campagne inglesi: uomini, donne e bambini che, tra vita quotidiana e grandi speranze ultraterrene, hanno attraversato i secoli per raccontarci la loro storia.