Una scoperta archeologica senza precedenti sta facendo tremare i palazzi della storia: un imponente tunnel etrusco, rimasto nascosto per secoli nel sottosuolo della Tuscia, potrebbe essere il più lungo corridoio sotterraneo mai rinvenuto in Italia, con un tracciato che da Viterbo punta dritto verso Roma.

L’eccezionale ritrovamento è avvenuto nei giorni scorsi durante alcuni interventi di manutenzione nel centro storico di Viterbo. Un team di tecnici, operando nei sotterranei, si è imbattuto in un cunicolo perfettamente conservato, scavato nel tipico tufo vulcanico della zona. Allertata la Soprintendenza archeologica, gli esperti hanno confermato l’importanza del sito, definendolo “un reperto unico nel suo genere”.

Un percorso di oltre 80 km? Le prime esplorazioni

Un gruppo di speleologi, supportato da archeologi dell’Università della Tuscia, ha iniziato l’esplorazione del tunnel, riuscendo a percorrere i primi chilometri. Le dimensioni sono impressionanti: circa 3 metri di altezza e 2 di larghezza, con pareti ancora stabili. Attraverso una telecamera filoguidata, è stato possibile verificare che la galleria prosegue ben oltre l’abitato di Viterbo, con tracce che suggeriscono un percorso verso Sutri e, potenzialmente, fino a Prima Porta, alle porte di Roma.

“Se confermato, sarebbe un tracciato sotterraneo continuo di oltre 80 km, una vera e propria autostrada ipogea di epoca antica”, spiega uno dei ricercatori coinvolti.

Gli studiosi stanno lavorando per datare la struttura e comprenderne la funzione originaria. Le tecniche di scavo e i segni sulle pareti rimandano all’epoca etrusca, con possibili riadattamenti in epoca romana e medievale. Alcuni tratti presentano rinforzi in mattoni e archi in pietra, indizio di una lunga vita operativa.

“Potrebbe trattarsi di un antico acquedotto, una via di fuga militare o addirittura un percorso segreto per messaggeri papali”, ipotizza uno storico locale, ricordando che Viterbo fu sede pontificia nel XIII secolo.

Tra leggenda e realtà: il “passaggio dei papi”

Il ritrovamento riaccende antiche leggende, come quella del mitico Iter Secretum, un corridoio sotterraneo citato in alcune fonti romane, utilizzato per scopi diplomatici o militari. Fino a oggi, si trattava di racconti popolari, ma ora la scoperta potrebbe dare concretezza a queste storie.

Le autorità hanno già messo sotto tutela l’area dell’imbocco, mentre geologi e archeologi pianificano una mappatura completa con georadar. Non si esclude, in futuro, un’esplorazione diretta con team specializzati. Intanto, tra i cittadini vola la battuta: “Finalmente una scorciatoia per evitare il traffico della Cassia!”.

Una cosa è certa: se le indagini confermeranno l’estensione del tunnel, ci troveremmo davanti a una delle più affascinanti scoperte archeologiche degli ultimi decenni, capace di riscrivere pagine di storia e, forse, di regalare un’inedita avventura sotterranea tra Viterbo e Roma.

In copertina: foto d’archivio