Nuovi dati dell’INGV sui Campi Flegrei confermano il rallentamento della velocità di sollevamento del suolo. Dopo il forte sciame sismico di metà marzo, che aveva fatto temere un’intensificazione dell’attività vulcanica, i fenomeni bradisismici sembrano aver subito un’inversione, con il sollevamento che si è ridotto dai precedenti 30 millimetri al mese a circa 20 millimetri mensili. Questa stabilizzazione è stata confermata anche nel mese di aprile, secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Il bollettino settimanale, riferito al periodo dal 31 marzo al 6 aprile 2025, segnala 28 scosse di terremoto di bassa intensità (magnitudo compresa tra 0.0 e 2.0), in calo rispetto alla settimana precedente. Nonostante la diminuzione dei fenomeni sismici, la geochimica dell’area, in particolare le emissioni gassose e la temperatura delle fumarole a Pisciarelli, rimane stabile, senza alcuna variazione preoccupante.
Sollevamento del suolo: un rallentamento graduale
Il trend di sollevamento registrato dai monitoraggi GNSS mostra che, nonostante i terremoti di marzo, la velocità di risalita del suolo è scesa da 30 millimetri a 20 millimetri al mese, con un sollevamento cumulato di 25,5 cm da gennaio 2024. Prima del terremoto del 13 marzo, la velocità era addirittura di 10 millimetri al mese. Questo rallentamento potrebbe indicare una stabilizzazione della situazione, anche se i vulcanologi restano in allerta.
Nell’ultima settimana, la sismicità è rimasta limitata a eventi di piccola entità, come da tradizione del bradisismo flegreo. Le scosse si sono verificate a profondità tra 1 e 5 km, tipiche della dinamica dell’area. Non si sono osservate variazioni significative nei parametri geochimici; la temperatura delle fumarole e le emissioni di CO2 rimangono costanti, in linea con i valori storici.
Il monitoraggio continua a essere intensivo per monitorare qualsiasi possibile evoluzione, ma al momento non ci sono segnali di un’imminente intensificazione dell’attività. Le autorità scientifiche e locali restano vigili, pronti a intervenire qualora dovessero emergere nuovi rischi.
L’attività ai Campi Flegrei è sotto stretto controllo da parte dell’INGV. Anche se i segnali di una diminuzione del sollevamento e della sismicità sembrano rassicuranti, il bradisismo resta un fenomeno imprevedibile che necessita di un monitoraggio continuo. Gli esperti, infatti, sottolineano che il rischio di evoluzioni repentine non è mai del tutto scongiurato.