Nuovo colpo alle attività di scavo clandestino nel territorio dei Campi Flegrei. Tre uomini sono stati sorpresi dai Carabinieri Forestali del nucleo di Pozzuoli mentre perlustravano il terreno con metal detector e strumenti da scavo sul Monte di Cuma, all’interno della Foresta Regionale Area Flegrea, zona sottoposta a vincoli archeologici, paesaggistici e ambientali.

L’operazione è scattata durante un controllo mirato alla salvaguardia delle aree protette, condotto sotto la supervisione del comandante Emanuele Lanzetta. I tre uomini, equipaggiati con pale, coltelli da scavo e sofisticati rilevatori di precisione, tra cui pinpointer, stavano setacciando il terreno in cerca di reperti. Al momento del fermo, avevano già raccolto alcune pietre, tra cui frammenti di selce, una roccia sedimentaria ricca di silice, comunemente associata a insediamenti preistorici della zona flegrea.

I militari hanno immediatamente proceduto alla denuncia dei soggetti per violazione dell’articolo 707-bis del Codice Penale, introdotto nel 2022 per contrastare la diffusione di reati contro il patrimonio culturale. La norma punisce chiunque venga trovato in possesso di strumenti per la ricerca nel sottosuolo senza giustificato motivo in aree archeologiche, con pene fino a due anni di reclusione e multe che possono raggiungere i 2.000 euro.

Tutta l’attrezzatura rinvenuta, tre metal detector completi di cuffie, strumenti da scavo e il materiale recuperato, è stata sequestrata.

L’Arma dei Carabinieri ha ribadito l’importanza di contrastare con fermezza il fenomeno degli scavi illegali, attività che alimenta il mercato nero dei reperti e sostiene il sistema criminale delle cosiddette “archeomafie”. Le indagini proseguono per verificare eventuali collegamenti con traffici illeciti di beni archeologici.

Attenzione: Si raccomanda di verificare e attenersi scrupolosamente alle leggi e normative locali relative alla protezione del patrimonio culturale e archeologico nel proprio paese.